Il Parlamento della Repubblica di Moldova ha ratificato l’accordo di sicurezza sociale con l’Italia, consentendo ai cittadini moldavi con almeno 15 anni di contributi combinati in entrambi i paesi di ricevere una pensione
L’accordo di sicurezza sociale tra Moldova e Italia offre due vantaggi principali. In primo luogo, consente la totalizzazione dei periodi contributivi per determinare l’ammissibilità alla pensione. I cittadini moldavi che hanno lavorato in entrambi i paesi possono ora combinare i loro periodi di lavoro per avere diritto alla pensione. Si tratta di un cambiamento significativo rispetto alle norme precedenti, che imponevano ai lavoratori di rispettare i periodi minimi di contribuzione in ciascun paese. Di conseguenza, le persone con almeno 15 anni di contributi combinati sia in Moldova che in Italia avranno diritto alla pensione.
In secondo luogo, il processo di richiesta delle prestazioni diventa più accessibile e meno oneroso per i cittadini moldavi aventi diritto a pensioni italiane ma residenti in Moldova. Non dovranno più recarsi in Italia per presentare la domanda. Le richieste di pensione e altre prestazioni sociali possono ora essere presentate in Italia o in Moldova. In base a tale accordo, i cittadini hanno diritto a varie prestazioni sociali, tra cui pensioni di vecchiaia, pensioni di invalidità, pensioni e indennità per infortunio sul lavoro e malattie professionali e pensioni di reversibilità.
La bozza di accordo con l’Italia è stata firmata a Roma il 31 ottobre ed è stata approvata giovedì dal Parlamento di Chișinău in entrambe le letture, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia in Moldova, Lorenzo Tomassoni.
Il Ministero del Lavoro e della Protezione Sociale ha descritto l’accordo come storico, osservando che i negoziati erano iniziati già nel 2018. Negli ultimi 20 anni, solo due paesi – l’Albania e ora la Moldova – hanno firmato con successo tali accordi con l’Italia.
Secondo il Ministero, la Moldova ha firmato 16 accordi bilaterali con gli Stati membri dell’UE. Il governo sta attualmente negoziando accordi simili con Canada e Francia ed è in trattative con Slovacchia, Slovenia, Cipro, Albania e Ucraina.