Si tratta di Marina Tauber, Denis Ulanov, Vasile Bolea, Reghina Apostolova, Vadim Fotescu, Irina Lozovan e Alexandr Nesterovschi
“Vergogna!”, “Giù, Maia Sandu!” e “Giù, PAS!” sono stati i messaggi scanditi dai deputati affiliati al fuggitivo Ilan Shor dalla tribuna del Parlamento. I parlamentari Marina Tauber, Denis Ulanov, Vasile Bolea, Reghina Apostolova, Vadim Fotescu e Irina Lozovan hanno protestato e preso a pugni la tribuna che hanno bloccato in segno di protesta. E questo perché a Denis Ulanov, in diverse occasioni, non è stata data la possibilità di parlare. Il suo microfono è stato scollegato. Prima era stato avvertito dal presidente del Parlamento, Igor Grosu, di non deviare dall’argomento di discussione.
La proposta di Grosu è stata votata da 57 deputati.
“Chiedo al segretariato di notificare questa decisione al Servizio di protezione e guardia dello Stato”, ha aggiunto Grosu.
L’articolo 132 del regolamento del Parlamento vieta ai deputati di insultare, minacciare o calunniare dalla tribuna.
E’ altresì vietato disturbare i dibattiti o creare agitazione nella sala delle riunioni, nonché bloccare le tribune, l’accesso alla sala riunioni, bloccare o limitare l’accesso ai microfoni o creare condizioni di impossibilità per la prosecuzione delle sedute plenarie del Parlamento.
I deputati che violano queste regole rischiano le seguenti sanzioni: avvertimento, richiamo all’ordine, ritiro della parola, privazione della parola per un massimo di cinque sedute, espulsione dalla sala riunioni, divieto di partecipare alle sedute plenarie per un periodo massimo di dieci sedute.
Le ultime due sanzioni sono applicate dal Parlamento, con il voto della maggioranza dei deputati presenti. I deputati rischiano anche sanzioni pecuniarie, come dimostra il Regolamento.