Un italiano di 62 anni, Franco Bernardo, è stato ucciso a Soroca, in Moldova, la notte di mercoledì 31 maggio 2023
La principale sospettata è Svetlana Botas, 56 anni, compagna della vittima. È accusata di omicidio colposo (per negligenza).
L’udienza è stata rinviata per consentire ai familiari della vittima di partecipare come parti civili al processo.
Svetlana Botas, l’unica accusata, ha affermato di aver cercato di aiutare Franco Bernardo, vittima di un malore dopo il consumo di alcol.
La donna ha raccontato di essere entrata in casa e di esserne uscita per poi trovare il suo fidanzato a terra.
Ha inoltre dichiarato di averlo scosso, forse con troppa forza, mettendogli le mani intorno al collo nel tentativo di farlo riprendere.
“L’ho preso tra le braccia per svegliarlo, l’ho messo in ginocchio, era molto pesante. Ho preso l’acqua e l’ho spruzzato, poi l’ho afferrato per il bavero del cappotto per metterlo giù. Ho chiamato l’ambulanza, che è arrivata molto rapidamente. Stavo gridando: Franco, Franco, ma niente”.
Un comunicato stampa della Polizia di Soroca racconta quanto segue:
“Arrivata sul posto la polizia ha accertato che una donna proveniente da una località del distretto di Soroca ha trovato il suo compagno, un uomo di 62 anni originario dell’Italia, a terra nel cortile della sua abitazione. La donna ha chiesto l’aiuto dei medici, ma nel frattempo avrebbero cercato di prestargli i primi soccorsi. Quando sono arrivati i soccorsi però l’uomo non mostrava segni di vita. I medici hanno confermato il suo decesso.”
I medici moldavi hanno poi accertato che la morte è stata causata da anossia, sostanzialmente soffocamento, riscontrando anche una lesione sul collo dell’uomo.
Questa versione è stata confermata dall’autopsia effettuata in Italia dal medico legale Giovanni Scola, che ha qualificato quella lesione come uno strangolamento con mani. È stato inoltre accertato che l’italiano quella sera aveva consumato solo una piccola quantità di alcol.
Il figlio della donna, che era presente in casa quando l’italiano è stato afferrato per il collo, è stato completamente escluso dalle indagini.
L’uomo conviveva da circa un anno con la compagna moldava, conosciuta sul lavoro, in un albergo di Como. Durante questo periodo l’italiano aveva acquistato una casa a Cerano d’Intelvi, intestata alla donna.
Dopo la sua morte, i parenti hanno immediatamente contattato il Consolato italiano in Moldova, agevolando l’apertura di un’indagine anche in Italia, presa in carico da una sezione speciale del servizio “Ros di Roma” che si occupa di reati commessi all’estero che coinvolgono cittadini italiani.
Le circostanze esatte della morte di Franco Bernardo, in particolare gli eventi di quella notte, rimangono ancora poco chiare date le molte domande sollevate dall’autopsia.