Igor Dodon, ex capo di Stato e leader del PSRM: la presidente moldava Maia Sandu e il suo governo, che hanno mentito ai cittadini e hanno portato il paese in una nuova grave crisi energetica, devono dimettersi
Secondo i media russi, così il funzionario ha commentato le dichiarazioni del primo ministro Dorin Recean.
“Sandu e il suo governo dovrebbero dimettersi perché hanno palesemente mentito ai cittadini moldavi dicendo che ora il paese compra gas naturale solo dall’Europa e che si sono sbarazzati del gas dalla Federazione Russa. Prima delle elezioni presidenziali, Recean ha detto che i prezzi del gas naturale e dell’elettricità non sarebbero aumentati più, e oggi parla di un inverno duro e della decisione di aumentare le tariffe, che sono già inaccessibili per le persone. Nel prossimo futuro, la Moldova sarà colpita da una nuova crisi energetica, con un aumento esorbitante dei prezzi, causata dall’attuale governo”.
Secondo il leader del PSRM, a causa di questa crisi, il ministro dell’Energia Victor Parlicov è dovuto volare urgentemente nella Federazione Russa, “che il governo moldavo ha definito un ‘paese aggressore’ poche settimane fa, accusandolo di guerra ibrida”.
“I piani di Kiev per fermare la transizione verso il gas naturale sono noti da molto tempo e ho ripetutamente chiesto alle autorità moldave di richiedere urgentemente negoziati urgenti con i nostri partner strategici in Russia, al fine di trovare una soluzione per aiutare i cittadini moldavi a sopravvivere questo inverno (…)”, così Igor Dodon.
L’ex capo di Stato ha però definito “insopportabili i tentativi di Maia Sandu e del suo governo di incolpare di questa crisi la situazione nel mondo”.
“Non la considero una scusa, purché i Paesi europei siano già riusciti a raggiungere un accordo con la Russia”, ha aggiunto Dodon.