Più di 30 i morti, oltre 200 i feriti. Il premier moldavo, Pavel Filip, condanna gli attacchi
C’è l’Isis dietro gli attacchi a Bruxelles: questa mattina, poco dopo le 8, diverse esplosioni si sono consumate all’aeroporto di Zaventem e poi nella metropolitana di Maelbeek provocando almeno 34 morti e 230 feriti.
Dopo quattro mesi dagli attentati di Parigi, e pochi giorni dopo l’arresto di Salah Abdeslam, avvenuto proprio a Bruxelles, l’Isis torna a colpire l’Europa nel suo cuore pulsante, quello delle istituzioni: “Il Belgio è stato colpito perché parte della coalizione internazionale”.
Il paese, intanto, ha indetto tre giorni di lutto nazionale mentre sono stati innalzati tutti i livelli di allerta, chiuse le frontiere e interrotti i collegamenti militari. È stato ritirata nel primo pomeriggio la raccomandazione di rimanere in casa o negli uffici, a il livello di allerta rimane ancora massimo.
Il Primo Ministro Pavel Filip, intanto, ha espresso il suo appoggio al suo eponimo belga, Charles Michael, e alla popolazione colpita dai tragici attacchi a Bruxelles di questa mattina: “Quelli di oggi sono gesti disumani e oltraggiosi che condanniamo fermamente. Da parte del popolo moldavo tutto voglio esprimere le mie più sincere condoglianze. In momenti come questi, non possiamo che stringerci attorno alle famiglie dei feriti e delle vittime e dare tutto il nostro sostegno”.
I cittadini moldavi che volessero maggiori informazioni possono contattare i seguenti numeri:
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dalla Moldova: 080090990 (gratis da telefono fisso)
dall’estero: +373 22 788 722
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